Noi agricoltori siamo la soluzione, non il problema

«Questa fase storica ci sta cambiando, occorre guardare avanti e puntare sulla sostenibilità

. La sostenibilità è la nostra risposta alla crisi»

Fare un bilancio di questi ultimi mesi è davvero difficile, negli ultimi due anni è successo l’inimmaginabile. Prima siamo stati colpiti da una pandemia, poi abbiamo affrontato l’impennata dei costi energetici, la difficoltà dei trasporti, la penuria di materie prime e, infine, abbiamo dovuto fare i conti anche con un evento che fino a ieri ci sembrava impensabile: la guerra in Europa.
Tutti questi avvenimenti hanno minato le nostre sicurezze, generando ansia e inevitabili cambiamenti nelle nostre abitudini di cittadini e consumatori. Fare programmi, piani operativi e previsioni è diventato praticamente impossibile, sia come persone che, soprattutto, come aziende.Imprese strutturate e resilienti come le nostre grandi cooperative hanno affrontato meglio di altre la difficile congiuntura, ma non c’è niente di scontato e non voglio prestarmi a letture superficiali e incomplete.
La verità è che le conseguenze di questa fase storica saranno certamente più importanti, più profonde e permanenti di quanto immaginiamo e molte delle nostre certezze di ieri sono già state smentite. Una su tutte: la globalizzazione, quella del “basta pagare e a tutto c’è un rimedio”, si è rivelata una pura e ingannevole illusione.

Questa lunga crisi ci dimostra, con i fatti, che è arrivato il momento di ripensare le priorità della nostra economia rimettendo al centro del nostro agire l’economia reale. In altre parole questi eventi straordinari e imprevedibili ci hanno insegnato che è troppo pericoloso dipendere “da terzi” e che è urgente ripensare il rapporto costi aziendali/dipendenza da terzi. Per quanto riguarda le nostre cooperative la mancanza del vetro che stiamo affrontando oggi dovrebbe fungere di insegnamento e monito.
Detto questo ci sono altre cose che occorre tenere a mente oggi perché noi agricoltori, noi viticoltori cooperativi abbiamo molto da dire sia come produttori di un alimento sicuro, quotidiano e garantito, sia come promotori di una concreta sostenibilità. Che per noi significa reddito per le migliaia di nostri soci (sostenibilità economica), presidio dei nostri territori (sostenibilità sociale) e creazione di nuovo valore dai sottoprodotti (sostenibilità ambientale).Le nostre grandi cooperative – solide, organizzate e orientate al futuro – devono impegnarsi ogni giorno per perseguire e tracciare la strada della vera sostenibilità, continuando a promuovere azioni di economia circolare che passino dal recupero di valore da ogni passaggio della filiera vitivinicola, contrastando gli sprechi e incoraggiando la creazione di nuove opportunità.

Di tutto questo abbiamo parlato a lungo poche settimane fa in occasione del Preforum presso la Cooperativa Cuatro Rayas. Insieme, confrontandoci, abbiamo acquisito la consapevolezza del nostro ruolo per rispondere alle esigenze di una società che dovrà inevitabilmente ripensare le priorità di sviluppo.
Perché noi agricoltori siamo la soluzione, non il problema.

Carlo Dalmonte Presidente de Caviro y del  Foro Mundial de Cooperativas Vitivinícolas

 

 

Balance de la cosecha del año en Europa

La industria vitivinícola europea hizo su balance del año de cosecha de este año en Bruselas. El CopaCogeca informó de una producción estimada de vino y mosto en 2024 de alrededor de 144 millones de hectolitros. Esto representa una disminución del tres por ciento con respecto al año anterior y está aproximadamente un diez por ciento por debajo de la media de los últimos cinco años

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